Quello che mi ha salvato

In occasione della #giornatadellamemoria, ho assistito a ‘Quello che mi ha salvato’, un recital con letture che Riccardo Moratti ha selezionato e commentato da ‘Se questo è un uomo’ di #PrimoLevi, accompagnato dalle musiche scelte da Gabriele Bazzi Berneri.

E cosa lo ha salvato? Dignità, Bellezza, Amicizia, ci racconta Moratti. Tutto ciò che contrastava l’intento sistematico di disumanizzarlo, attuato con precisione scientifica.

Sistematico, scientifico, tecnologico: se l’Olocausto continua a farci orrore in modo unico tra i tanti genocidi della storia, oltre che per la vicinanza temporale e per la sua scala immane, è anche perché vi riconosciamo lo stesso ‘dominio scientifico-tecnologico’ volto a un utilitarismo anti-umanistico che, in modo molto più sottile e, per fortuna, molto meno drammatico, permea tutta la nostra società.

Ne parlai alcuni anni fa in un articolo #Persone&Conoscenze dopo aver avuto la fortuna di riuscire ad ascoltare ancora dal vivo #JamesHillman.

Leggi il mio articolo “Hillman: tornare alla bellezza per capire la complessità.”